Bando Talenti Neodiplomati: "l'Erasmus del lavoro" un mestiere dopo la maturità


da "La Repubblica" 12/12/2017

 

Ecco l'"Erasmus del lavoro" un mestiere dopo la maturità

Il bando "Talenti neodiplomati" della Fondazione Crt porterà all'estero per tre mesi altri 400 ragazzi

Quattrocento posti per " l'Erasmus del lavoro", il bando "Talenti neodiplomati" della Fondazione Crt che da anni offre l'opportunità, ai ragazzi dopo la maturità, di andare a lavorare all'estero per alcuni mesi, almeno tre. Un progetto che permette anche di trovare lavoro con più facilità, un ragazzo su cinque tra quelli che hanno partecipato ha un contratto entro 12 mesi.

Il progetto, cui le scuole possono iscriversi fino al 2 febbraio, vale 1,6 milioni di euro e permetterà ai 400 ragazzi degli istituti i cui progetti saranno selezionati di passare la prossima estate al lavoro in altri Paesi europei. Nato nel 2004 per venti scuole, da allora ha portato oltre 3mila studenti in oltre cento destinazioni: «"Talenti neodiplomati" è uno dei progetti più longevi della fondazione e penso funzioni perché offriamo l'opportunità ai giovani, indipendentemente dalle loro condizioni economiche, di costruire un patrimonio di esperienze e conoscenze — spiega il presidente Giovanni Quaglia — Li spingiamo a muovere i primi passi verso l'autonomia, a mettere in gioco lo spirito di adattamento, a sperimentare conoscenza e dialogo».

E l'investimento superiore ai 12 milioni di euro in 13 anni sembra pagare. I ragazzi che hanno partecipato al progetto trovano lavoro più facilmente, solo il 3 per cento, a un anno dalla maturità, è ancora in cerca di un impiego contro il 13 per cento rilevato dal " Consorzio interuniversitario". Ma soprattutto: 12 mesi dopo il diploma il 24 per cento dei " talenti neodiplomati" ha un lavoro, contro il 17 per cento dei coetanei italiani. « In un contesto sempre più globale e interdipendente, " Talenti neodiplomati" rappresenta per i giovani un motore di mobilità sociale, crescita personale, interculturalità » , afferma il segretario generale della fondazione, Massimo Lapucci.

La fondazione assicura a un massimo di 9 studenti per ogni scuola che ha aderito la possibilità di passare almeno 12 settimane in alberghi, enti per il turismo, officine meccaniche, boutique, ma anche aziende informatiche, scuole o biblioteche straniere, palestre, aziende ittiche, club nautici all'estero, per toccare con mano il mondo del lavoro in enti e aziende che operano nei più svariati settori, ma soprattutto nel contesto internazionale: « Il progetto aiuta anche le scuole a creare un kit di competenze in ambito internazionale — conclude Lapucci — Per molti istituti è stata la prima esperienza di progettazione che ha permesso loro di varcare il confine nazionale».

 

 

Fachino " Dopo lo stage in uno stellato sono tornato a studiare da Marchesi"

Dall'alberghiero di Mondovì alla scuola dello chef Gualtiero Marchesi, passando per la cucina del ristorante stellato Nerua di Bilbao. Giacomo Fachino, 19 anni, che ha partecipato al progetto della fondazione Crt per i "Talenti neodiplomati" è tornato sui banchi dopo l'esperienza lavorativa: «Non voglio rinunciare al mondo del lavoro, ma continuare a formarmi perché l'esperienza in una grande cucina mi ha incoraggiato ad avere più fiducia in me e a puntare in alto».

Meglio studiare da Marchesi che lavorare per Josean Alija?

«Sono due esperienze diverse. Con la scuola internazionale di cucina italiana dello chef Gualtiero Marchesi posso potenziare le mie competenze, dalle materie prime alle ricette della tradizione. Se ho capito che questo era importante però lo devo a quel che ho fatto al Nerua con Alija e spero un giorno di poterci tornare a lavorare».

Com'è stato per un neodiplomato entrare nella cucina di un ristorante stellato?

«All'inizio avevo un po' di timore perché tutti li descrivono come specie di caserme, ma per me è stato splendido anche perché nei mesi che ho passato lì ho avuto la fortuna di conoscere un grande chef come Josean Alija che aveva la pazienza di seguirmi e insegnarmi. In più ho migliorato il mio spagnolo e ho anche stretto rapporti di amicizia con persone fantastiche: con loro ci sentiamo ancora oggi».