Presidi da tutta la provincia per l'Alberghiero di Mondovì - serve una sede
Presidi da tutta la provincia per l'Alberghiero di Mondovì
sabato 13 ottobre - Mondovì Piazza
«All’Alberghiero di Mondovì serve una sede». Non è più solo l’auspicio di una preside o l’aspettativa di 800 studenti, ma l’appello sottoscritto da decine di Dirigenti Scolastici in tutta la provincia di Cuneo e oltre. Una lettera che ha fatto il giro degli Istituti superiori e che è stata ufficialmente consegnata nelle mani del Dirigente Scolastico Prof.ssa Donatella Garello sabato mattina.
L'appello: «I sottoscritti dirigenti scolastici in servizio presso istituti dell'ambito territoriale di Cuneo esprimono vicinanza e solidarietà all'istituto d'istruzione superiore Giolitti-Bellisario-Paire di Mondovì, nelle persone della dott.ssa Donatella Garello, dirigente scolastica, del personale docente e non docente, degli studenti e delle famiglie dell'istituto professionale "Servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera", la cui sede è stata interessata da una frana lo scorso 29 dicembre 2017. Da allora la scuola ha dovuto gestire in situazione di assoluta emergenza lo svolgimento delle lezioni e la prosecuzione dell'attività didattica. Facciamo appello a tutte le istituzioni perché sia trovata nel più breve tempo possibile una soluzione adeguata, che non può prescindere dall'individuazione di una sede unica per l'istituto alberghiero. Ne hanno pieno diritto gli allievi iscritti e quanti hanno sinora lavorato per rendere il "Giolitti" un'istituzione scolastica d'eccellenza. Venga dunque ridata presto una "casa" a questa scuola, per consentirle di proseguire la sua azione formativa, a beneficio di questo territorio e di tutta la sua popolazione. Esprimiamo al contempo grande preoccupazione per le condizioni in cui versano gli edifici scolastici nei quali operiamo e riteniamo che il tema della sicurezza non possa essere affrontato lasciando i dirigenti scolastici soli e senza strumenti, come accade ora».
In difesa dell’Alberghiero, e a favore del suo trasferimento alla Cittadella, scende a sorpresa in campo anche il vescovo di Mondovì, Don Egidio Miriagoli, che sembra comunque prediligere la «soluzione Cittadella», definito un «progetto coraggioso», rispetto alla nuova scuola sull’Altipiano, con le aule impersonali di una nuova e più economica costruzione.